Immaginatevi un serpentone che si sviluppa per la bellezza di 40 chilometri: sarebbe questo l’impatto visivo se si mettessero in fila, metro più metro meno, i 4mila mezzi pesanti che usufruiscono dei vantaggi offerti da Asart Servizi, il consorzio con base padovana e diffusione territoriale triveneta che mette a disposizione del mondo dell’autotrasporto merci tutta una serie di servizi che, in ultima analisi, si trasformano in vantaggi economici per le circa 350 imprese, alcune più piccole ma altre anche molto grandi (una vanta addirittura 300 mezzi su strada) che compongono la compagine consortile.
Alla guida (è proprio il caso di dirlo) di questa struttura molto snella ma molto efficiente (2 sono i dipendenti fissi e 5 i membri del consiglio di amministrazione), nata nell’ambito di Confartigianato nell’ormai lontano 1986, è Giorgio Paccagnella, un passato al volante ed un presente a favorire la competitività delle aziende associate.
“Quando abbiamo cominciato – spiega Paccagnella – ci occupavamo di commercializzare i buoni carburanti. Oggi sono i pedaggi autostradali quello che potremmo definire il nostro “core business”, ma sarebbe più corretto parlare di servizi autostradali”.
In effetti il Telepass Italia è solo uno dei servizi che Asart offre ai propri soci disseminati in quasi tutte le province del Nordest ma con presenze importanti non solo nel Veneto centrale ma anche in Friuli e, soprattutto, in Alto Adige.
“Adesso – continua Paccagnella – sono servizi come il Premium Truck che interviene, ad esempio, in caso di incidente o il K Master satellitare che segue il movimento del mezzo ad essere particolarmente apprezzati, ma acquistano sempre maggiore importanza i passaggi nelle autostrade europee, le carte per i tunnel del Frejus e del Monte Bianco, le assicurazioni, le carte carburanti, ecc.”
Alla fine del 2017 Asart Servizi, nel cui consiglio di amministrazione siedono, oltre a Paccagnella, il vice Michele Varotto ed i consiglieri Roberto Masiero, Huber Rieger ed Enzo Cattazzo, ha chiuso il bilancio con 11 milioni di euro di fatturato, 1,2 dei quali distribuiti ai soci come contributi e l’obiettivo per l’anno in corso è quello di raggiungere la considerevole cifra di 13 milioni di euro.
“Valori importanti – sottolinea il presidente – che ci hanno consentito, attraverso le piccole percentuali che tratteniamo al fine di remunerare il nostro lavoro ed investire per il futuro, di acquisire la sede sociale di viale Codalunga a Padova e che prossimamente ci permetteranno di allargare i nostri orizzonti oltreconfine”.
Non che l’estero sia una novità per Asart (c’è anche qualche socio straniero), ma adesso nel mirino del consorzio stanno per entrare i servizi relativi a trafori, traghetti, attraversamento della Manica, ecc.
Ma i vantaggi non si limitano a quelli citati.
“Uno dei servizi più apprezzati – rivela Paccagnella – è la presentazione delle domande per i rimborsi dei contributi che provvediamo ad inoltrare direttamente al comitato albo senza costi aggiuntivi per i consorziati così come eroghiamo loro lo sconto massimo stabilito dal governo tramite la società Autostrade”.
Insomma una riprova estremamente concreta del vecchio adagio “l’unione fa la forza” applicato ad un settore, quello dell’autotrasporto, che pur vantando percentuali “bulgare” di quote di mercato (in Italia le merci viaggiano su gomma in percentuali che superano l’80%) deve fare i conti con una concorrenza estera non sempre corretta e con infrastrutture non sempre all’altezza.
(da “Il Mattino di Padova” , 17 dicembre 2018)